Analgesici, Fip «Il prezioso ruolo dei farmacisti nella cura del dolore»
È molto frequente per i pazienti gestire in autonomia la cura del dolore, un ambito in cui spesso si ricorre ai farmaci da banco. Per tale motivo, l’International pharmaceutical federation (Fip) richiama l’attenzione sul ruolo cruciale che può avere il farmacista nell’orientare correttamente il cittadino che si reca in farmacia alla ricerca di un rimedio per il dolore. Il tema è stato trattato dalla Federazione anche in una dichiarazione congiunta con la Global self-care federation (Gscf), al fine di definire e diffondere le migliori policy da adottare per un’automedicazione del dolore responsabile ed efficace. I farmacisti, infatti, sono spesso i primi professionisti sanitari raggiungibili dai pazienti e il loro consiglio diviene quindi fondamentale per dare l’orientamento corretto alla terapia.
Attraverso il contatto diretto con il paziente, il farmacista ha modo di considerare diversi fattori che contribuiscono a far sì che la scelta della terapia sia ben ponderata. Il farmacista può infatti accertarsi che gli analgesici vengano forniti solo se necessario, selezionare il prodotto più appropriato, dando indicazioni sul dosaggio più sicuro ed efficace e sulla corretta conservazione del medicinale. Può inoltre verificare che non ci siano interazioni tra un analgesico e altri farmaci assunti dal paziente e, laddove attivo, andrà a registrare il farmaco dispensato sul fascicolo sanitario del cittadino, tenendone così traccia. Non meno importante, la Fip sottolinea anche il ruolo fondamentale del farmacista nel supportare le persone che soffrono a causa del dolore fisico, informandole e aggiornandole su tutte le soluzioni disponibili.
Nella cura del dolore, come negli altri ambiti che riguardano la salute, la funzione del farmacista resta anche quella di fare da tramite tra il cittadino/paziente e il sistema sanitario. La Fip osserva, infatti, che il farmacista può fare la differenza se è in grado di capire che il paziente deve essere rinviato a un altro operatore sanitario, contribuendo a individuare precocemente patologie che, se curate in modo tempestivo, otterranno miglioramenti in breve tempo. La farmacia territoriale può inoltre avere un ruolo determinante nel prevenire l’abuso e la dipendenza da analgesici e nell’assicurare la continuità terapeutica durante il trasferimento di un paziente da una struttura sanitaria a un’altra, una fase in cui, secondo la Fip aumenta il rischio di errori. Non ultimo, il farmacista ha una funzione chiave nello smaltimento corretto dei farmaci scaduti.