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Credito imposta telemedicina, c’è tempo fino al 31 dicembre per l’istanza

Ancora pochi giorni per presentare l’istanza di fruizione del credito di imposta previsto in favore delle farmacie nei centri minori di tremila abitanti, relativo alle spese sostenute in telemedicina nel corso del 2021. Il termine ultimo per presentare l’istanza è il 31 dicembre 2021, attraverso la piattaforma Sistema TS di cui le farmacie dispongono già le credenziali. È in sintesi quanto riportato nel Decreto del ministero della Salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre 2021. Nello specifico «il contributo, sotto forma di credito d’imposta, di cui al presente decreto è riconosciuto, fino a un importo massimo di tremila euro per ciascun beneficiario, nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili di cui all’art. 4, nel limite delle risorse disponibili, pari a 10,715 milioni di euro per l’anno 2021».

Le spese ammissibili

In merito alle spese effettuate nel corso 2021, nell’atto si legge che «sono ammissibili all’agevolazione le spese sostenute nell’anno 2021 per l’acquisto e il noleggio delle seguenti apparecchiature necessarie per l’effettuazione delle pre- stazioni di telemedicina individuate dall’art. 3 del decreto del Ministro della salute 16 dicembre 2010». Tra questi «dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa», «dispositivi per la misurazione della capacità polmonare tramite auto-spirometria», «dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva della saturazione percentuale dell’ossigeno», «dispositivi per il monitoraggio con modalità non invasive della pressione arteriosa e dell’attività cardiaca in collegamento funzionale con i centri di cardiologia accreditati dalle Regioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali» e «dispositivi per consentire l’effettuazione di elettrocardiogrammi con modalità di telecardiologia da effettuarsi in collegamento con centri di cardiologia accreditati dalle regioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali».