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Fascicolo sanitario elettronico, le linee guida attuative in GU

Tra i soggetti coinvolti ad alimentare i dati del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) vi è anche il farmacista. È quanto disposto dal Decreto 20 maggio 2022 recante “Adozione delle Linee guida per l’attuazione del Fascicolo sanitario elettronico”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 160 dell’11 luglio 2022. Nell’atto si legge che il Fse «abilita i farmacisti a svolgere un ruolo attivo nella erogazione delle cure primarie verso i cittadini». Si tratta di servizi di «prenotazione di prestazioni sanitarie (visite, esami, vaccini per conto dei cittadini assistiti presso la farmacia», «accesso al dossier farmaceutico per la sua consultazione ed alimentazione per i dati di competenza», «consultazione in tempo reale del foglio informativo della terapia farmacologia prescritta al cittadino» e «verifica della terapia erogata al paziente», ma anche la «registrazione di allergie e reazioni avverse al farmaci, e funzioni di early warning che indichino al farmacista potenziali rischi di reazioni avverse», il «supporto alla valutazione dell’aderenza terapeutica dell’erogato e dell’assunzione da parte dell’assistito».

Benefici per le farmacie e per i cittadini

Nell’atto si legge che l’implementazione del Fse consente migliore «accesso alle cure da parte degli assistiti anche presso le farmacie del territorio, in termini di prenotazione e pagamento delle prestazioni sanitarie», «ampliamento dell’offerta di servizi delle farmacie, valido supporto al percorso di cura e assistenza farmacologica del cittadino assistito», ma anche il «monitoraggio del corretto utilizzo del medicinali prescritti e prevenzione di eventuali interazioni indesiderate tra i farmaci previsti dal piano terapeutico» e «ottimizzazione dei tempi e dei carichi di lavoro delle farmacie». I benefici per il cittadino si concretizzeranno in un «miglioramento della qualità delle cure assicurate da professionisti e strutture sanitarie attraversa l’utilizzo dei dati clinici e la loro cooperazione», «programmazione dell’offerta di prestazioni sulla base delle caratteristiche della popolazione assistita» e infine «potenziamento della ricerca per l’individuazione di nuove cure e trattamenti».

Si rimanda all’atto integrale nella sezione “Documenti allegati”.