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Pelle impura e acne: caratteristiche e trattamenti

La cosiddetta pelle grassa è caratterizzata da un’eccessiva sintesi di sebo che si riversa sulla superficie cutanea, conferendole un aspetto traslucido. Al tatto risulta oleosa, lo spessore è aumentato, gli sbocchi dei follicoli pilo-sebacei, cioè l’insieme dei follicoli piliferi e delle ghiandole sebacee, sono evidenti e possono essere presenti comedoni aperti, comunemente chiamati punti neri. Nella pelle pre-acneica, la composizione del sebo prodotto in eccesso risulta modificata; ciò lo rende di consistenza cerosa, così che fuoriesce con fatica dai dotti ghiandolari; ne deriva la presenza di numerosi comedoni.

L’acne è una patologia vera e propria in cui si verifica un’infiammazione dell’apparato pilo-follicolare. Si manifesta soprattutto sul viso, ma può interessare anche collo, petto, spalle e dorso. L’acne è comune durante l’adolescenza, quando alterazioni ormonali possono provocare modificazioni quali-quantitative della secrezione sebacea. Anche una condizione di ipercheratosi, che consiste nell’ostruzione dei dotti ghiandolari da parte della proteina della pelle detta cheratina, contribuisce al ristagno del sebo nei follicoli.

Inoltre, i batteri residenti a livello cutaneo producono acidi grassi che non riescono a fuoriuscire dalle ghiandole ed irritano le pareti follicolari. Il batterio Propionibacterium acnes, un microrganismo anerobio, che vive cioè in assenza di ossigeno, si trova così nelle condizioni ideali per svilupparsi. Da qui il motivo per cui spesso ai soggetti acneici è prescritta una terapia antibiotica locale o sistemica.

Le cause dell’acne sono quindi molteplici, così come le tipologie di lesione. I comedoni si distinguono in chiusi, in cui l’orifizio del follicolo è chiuso e il sebo in esso contenuto conserva il colore originale, e aperti, con sbocchi follicolari dilatati e ostruiti da materiale dal colore nerastro dovuto all’ossidazione del sebo. Spesso intorno ai follicoli si verificano reazioni infiammatorie, con formazione di papule, lesioni rilevate di diametro inferiore a 10 millimetri, e pustole, contenenti pus. Nell’acne cistica si osserva la formazione di cisti ripiene di sebo misto a materiale purulento; l’acne flemmonosa è caratterizzata da un’importante infiammazione locale, con esiti cicatriziali.

È buona norma detergere il viso con saponi dal pH leggermente acido ed evitare cosmetici contenenti oli minerali, in quanto comedogeni. I prodotti idratanti risultano leggeri al tatto e si presentano in forma di emulsioni fluide o gel. Possono contenere allantoina, una sostanza dall’azione lenitiva a bassa concentrazione ed esfoliante a concentrazioni più elevate, acido salicilico, cheratolitico e levigante, dunque in grado di ammorbidire lo strato superficiale dell’epidermide, perossido di benzoile, comedolitico e antibatterico, e composti solforati. Lo zolfo, antinfiammatorio, astringente e seboregolatore, rientra anche nella formulazione di saponi; l’argilla, grazie alla capacità di assorbire l’eccesso di sebo, può essere utilizzata come maschera.

Per trattare forme di acne di grado da lieve a moderato, esistono farmaci topici acquistabili dietro presentazione di ricetta medica ripetibile in cui il perossido di benzoile si trova associato all’antibiotico clindamicina o ad adapalene, appartenente ai retinoidi, composti strutturalmente simili alla vitamina A o retinolo che regolano la crescita delle cellule epiteliali. Nelle forme severe, lo specialista in dermatologia può prescrivere altri retinoidi da applicare sulle regioni cutanee interessate dalle lesioni o, nei casi più gravi, da assumere per via orale.