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Salute, sanità e assistenza territoriale: il rapporto 2022 Cittadinanzattiva

L’edizione 2022 del “Rapporto civico sulla salute. Diritti dei cittadini e federalismo in sanità”, elaborato da Cittadinanzattiva, riporta una serie di dati relativi a segnalazioni fatte dai cittadini nel 2021 riguardo vari ambiti del sistema sanitario. Il testo, che riporta anche dati sull’accesso ai farmaci, ha lo scopo di «analizzare la capacità di garantire gli elementi fondanti del Servizio sanitario nazionale (Ssn), ovvero universalità, solidarietà ed equità, intesa come l’assenza di differenze ingiuste ed evitabili, e cogliere e restituire al paese la sua complessità organizzativa e la capacità da parte delle regioni di amministrare e fornire risposte in termini di servizi e assistenza ai cittadini». Le analisi presentate nel documento derivano dal rapporto PiT salute, che rappresenta le segnalazioni spontanee dei cittadini raccolte dagli sportelli di Cittadinanzattiva e dall’osservatorio civico sul federalismo in sanità che provengono dalla reportistica annuale dell’Organizzazione. Il rapporto esamina la capacità di governance delle regioni, la qualità dei servizi sanitari, la qualità della democrazia partecipativa, la capacità di garantire innovazione e trasparenza in relazioni ai temi maggiormente oggetto di segnalazioni, quali prevenzione, accesso alle prestazioni, assistenza territoriale e di prossimità, assistenza ospedaliera, accesso ai farmaci, cronicità e malattie rare.

Accesso ai farmaci: segnalati indisponibilità e costi elevati

Il rapporto dedica una sezione alle criticità di accesso ai farmaci. Su questo tema, nel 2021 il 35,7% delle segnalazioni dei cittadini riguardava l’indisponibilità di medicinali presso le farmacie (sia ospedaliere sia di comunità), mentre il 21,4% indicava difficoltà di accesso a causa dei costi elevati. «I costi per le terapie farmacologiche necessarie al trattamento di una o più patologie – spiega Cittadinanzattiva – rappresentano una delle principali difficoltà espresse dai cittadini, specialmente nel caso di farmaci che non sono erogati dal Servizio sanitario nazionale in regime di rimborsabilità». Le altre segnalazioni raccolte riguardano i farmaci con nota (17,9%), farmaci off label (7,1%), rifiuto di prescrizione in esenzione (7,1%), farmaci in sperimentazione (3,6%), difficoltà nel rinnovo del piano terapeutico (3,6%) ed effetti collaterali (3,6%).

L’accesso ai farmaci negli ultimi anni

Comparando i dati del 2021 a quelli del biennio 2019-20, le segnalazioni riguardo farmaci non disponibili hanno visto un netto calo, passando dal 50,7% al 35,7%, mentre sono aumentate quelle inerenti ai costi, passando dal 18,8% al 21,4%. Si riscontra inoltre una diminuzione delle segnalazioni dei cittadini per quanto riguarda i farmaci in sperimentazione (dal 7,2% al 3,6%). Nel caso delle nuove terapie innovative antivirali per l’epatite C cronica, poi, le segnalazioni si sono addirittura azzerate. Il rapporto di Cittadinanzattiva estende il confronto dei dati a un periodo ancora più ampio, che va dal 2015 al 2021. «L’analisi comparativa ha permesso di coglierei cambiamenti che si sono verificati in questi anni (es. a livello di scelte di politica sanitaria) e verificare una correlazione tra problematiche segnalate dai cittadini e interventi per il loro superamento – si legge nel report -. La variabilità dei dati delle segnalazioni nei diversi anni, dunque, potrebbe essere riconducibile a interventi attuati a livello di governance farmaceutica. Da questo punto di vista, in molti casi una riduzione del numero delle segnalazioni potrebbe effettivamente essere letta come un indicatore del contenimento/superamento di una criticità a seguito dell’attuazione di una politica che è intervenuta per ridurre un ostacolo prima esistente».

Si rimanda alla consultazione integrale del documento, nella sezione “Documenti allegati”.