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Sicurezza dei pazienti, da Fip studio che dimostra impatto positivo dei farmacisti

L’impatto positivo dei farmacisti nel sostenere i farmaci senza danni sono descritti in una nuova pubblicazione della International Pharmaceutical Federation (FIP) pubblicata giovedì 13 agosto 2020. Come è noto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riferisce che un paziente su quattro è danneggiato dalle cure che ricevono nelle strutture di assistenza primaria e ambulatoriale, compresi i danni causati dai farmaci. L’Oms stima il costo globale associato agli errori terapeutici in 42 miliardi di dollari all’anno. Il nuovo documento di riferimento della Fip, dal titolo «Sicurezza del paziente – Ruolo dei farmacisti in “Farmaci senza danno”», fornisce informazioni su ciò che i farmacisti possono fare per promuovere la sicurezza del paziente a livello di singolo paziente, nonché a livello di sviluppo organizzativo e politico. Comprende studi di casi di buone pratiche da Australia, Canada, Finlandia, India, Paesi Bassi, Oman, Arabia Saudita, Sud Africa e Stati Uniti.

“La sicurezza dei farmaci – afferma Parisa Aslani, professore di ottimizzazione dell’uso dei farmaci presso l’Università di Sydney, in Australia, e co-editore del documento – è diventata un’emergenza globale e molte nazioni la stanno inserendo nelle loro agende nazionali prioritarie per la salute. Indipendentemente dal fatto che i farmacisti forniscano assistenza diretta o indiretta ai pazienti, tutti hanno un ruolo nella promozione di un’assistenza sanitaria sicura e di qualità». Il documento di riferimento evidenzia la necessità di passare a un approccio sistemico collaborativo che promuova un’efficace gestione del rischio e una garanzia di qualità continua. Aslani sottolinea inoltre che «una cultura della colpa” non impedisce né attenua i danni, né consente un ambiente di lavoro positivo».

«Le sfide comuni che i farmacisti devono affrontare – conclude Aslani – includono farmaci sempre più complessi, polifarmacia e garantire transizioni ottimali di cura per i nostri pazienti nonostante sistemi sanitari frammentati o modelli di fornitura di servizi. C’è anche il problema, spesso segnalato, di mancanza di risorse e di tempo. Possiamo imparare molto gli uni dagli altri e questo documento di riferimento è una sfida personale e professionale per tutti i farmacisti per mantenere la sicurezza dei pazienti in prima linea nella pratica e per intraprendere nuovi passi verso cure più sicure. Siamo tutti sostenitori della sicurezza dei pazienti. Come farmacisti, siamo particolarmente sostenitori della sicurezza dei farmaci».

In allegato il documento integrale.